Sonia Alcione Scrittrice

SCRIVERE CHE PASSIONE


Le prime cinque parole che ho scritto sono state quelle del titolo del mio primo libro "La collana di perle nere". Un regalo, un sogno, un' idea: "quasi quasi ci scrivo un libro". Sono trascorsi otto anni da quel momento, poi l'idea ha preso forma e non mi sono più fermata...


COME NASCE UN LIBRO


L'INIZIO

C’è sempre qualcosa che dà il via! Può bastare una parola, il gesto di un familiare o di uno sconosciuto, un sogno E quel qualcosa prende immediatamente forma nella mente dello scrittore. Non si scrive per forza, è innaturale. È in quel momento che dobbiamo far scivolare le parole fra le dita, buttare giù un disegno iniziale, avere chiaro da dove vogliamo partire e dove vogliamo arrivare. 


L'AMBIENTAZIONE

A meno che non si tratti di fantasy, dove tutto è ammesso, cercate di ambientare i vostri racconti in luoghi che conoscete, altrimenti è meglio restare sul vago. 


I PERSONAGGI

Hanno un ruolo fondamentale, a rendere interessante un libro non basta una buona trama. Decidete fin dall'inizio chi saranno e fate emergere il loro carattere. Ne arriveranno sicuramente altri strada facendo e li adatterete al nuovo ruolo che verrà loro affidato. 

 

LE DATE

 

A chi non è capitato di imbattersi in una lettura e perdere il filo per via delle incongruenze sulle date? Un suggerimento è annotarle in fase di scrittura. Non solo si evita di incorrere in questo errore, ma sarà di grande aiuto per ricordare determinati avvenimenti in corso d'opera. 



L'EPOCA


É molto importante tenere a mente che il mondo negli ultimi decenni è andato avanti. Quindi evitiamo di far suonare cellulari negli anni 70 o citare canzoni uscite magari venti anni più tardi.  


LA QUARTA DI COPERTINA


Cos'è? É la trama scritta sul retro del libro, da non confondere con la sinossi. In poche righe deve creare curiosità e voglia di andare avanti, deve convincere il lettore a leggere le prime righe, quando possibile, e acquistare il libro.

 


COME CREARE LA COPERTINA DI UN THRILLER

 

Bene, avete scritto il vostro libro, gli avete dato un titolo, lo avete letto, lo avete corretto, avete pronta la quarta di copertina e… a proposito di copertina… l’avete scelta? Se vi siete affidati a una CE il problema forse non si pone. Dico forse, perché ho letto di molte incomprensioni fra scrittore ed editore a tal proposito. Stili incompatibili, gusti diversi, qualcuno ha addirittura dato forfait per via di una copertina! Ma se avete deciso di pubblicare in self… beh la cosa cambia. La scelta è vostra al cento per cento! Allora, da che parte iniziare?

La copertina è la prima cosa che attira il lettore (non sempre, ma spesso, specialmente se non siete conosciuti). Se è noiosa passa inosservata, se è troppo appariscente trasmette confusione. Dal mio punto di vista eviterei di scrivere sulla copertina il titolo del vostro precedente libro, evidenziando il successo che vi ha portato e quante copie avete venduto in tutto il mondo. Se siete così famosi il lettore già lo sa. Se vi piace l'idea mettete un sottotitolo, ma ricordate che deve essere breve. Quindi iniziamo, partendo dal vostro libro, dal suo contenuto.

La vostra copertina dovrà rispecchiare il genere letterario cui appartiene. Nel nostro caso parliamo di thriller, quindi immagini di ambientazioni, personaggi od oggetti di un crimine possono essere un valido spunto per ispirare il lettore a volerne sapere di più. Il secondo passo riguarda il titolo che, in pochissime parole, o addirittura in una parola sola, induca il lettore a leggere la trama. Per riassumere, la copertina è il primo passo per invogliare il lettore all'acquisto.

Come costruire la copertina? Se non volete avvalervi di un grafico potete trovare molti siti, sia per le immagini che per le scritte, alcuni davvero facili da usare, facendo ben attenzione ai diritti di utilizzo, che sono sempre indicati. Scegliete immagini capaci di attirare l'attenzione, di creare emozione e curiosità. Come abbiamo visto, la copertina deve avere un filo conduttore con la storia che raccontate. Fate attenzione ai colori, molti libri sono venduti on-line, spesso il lettore si avvale del telefono per scegliere, se optate per un’immagine di copertina molto scura evidenziate le scritte con colori chiari e ben visibili o rischiate che il risultato sia un minuscolo rettangolino nero. In questo caso sono consigliati il bianco e il giallo. Fra i colori più selezionati per i titoli troviamo il rosso e in alcuni casi l'azzurro (quest’ultimo da valutare attentamente), l’importante è che si accostino bene al colore della copertina ed emergano. Utilizzate font semplici, le scritte devono essere ben leggibili, un titolo con un font stravagante rischia di essere poco chiaro e sminuire tutto il lavoro che avete svolto. Date risalto al titolo, più che al vostro nome e non scordate di indicare il genere. 

Pronti? Spero di aver dato qualche spunto utile e auguro a tutti voi buona scrittura e buona lettura!


SELF PUBLISHING O CASA EDITRICE?


Il self publishing è senza dubbio uno fra gli argomenti più discussi degli ultimi anni nel mondo dell’editoria. Ma per quale motivo molti autori hanno deciso di percorrere questa strada senza passare dalle case editrici? Sicuramente il sogno nel cassetto di qualsiasi scrittore è quello di fermarsi davanti alla vetrina di una libreria conosciuta e vedere la propria opera su uno scaffale. Ma quante probabilità ci sono che ciò avvenga? Molte poche.

Innanzitutto si deve fare una distinzione fra casa editrice e tipografia. Sì, perché molte case editrici si vendono come tali ma altro non sono che stamperie. E il termine “vendersi” è appropriato perché spesso allettano l’autore emergente affermando che la loro opera è un capolavoro e poi presentano un bel conto salato. Nessuna casa editrice deve chiedere soldi, per nessun motivo, né deve proporvi di “acquistare” copie con un notevole sconto cercando di convincervi che le venderete velocemente ottenendo così un grosso guadagno. Statene alla larga!

Ma esistono case editrici non a pagamento? Certo che esistono, ce ne sono di piccole e di grandi. Le grandi ormai accettano quasi esclusivamente nuovi manoscritti da scrittori affermati, in pratica hanno la certezza di vendere l’autore prima del titolo. Talvolta indicano direttamente sul loro sito di non accettare nuovi autori. Restano quindi le piccole che, oltre a essere anch’esse alle prime armi, non hanno la forza di far finire i vostri libri in libreria, tranne qualcuna locale. Se andate a vedere sui loro siti hanno un’infinità di titoli, di ogni genere, il che permette loro di guadagnare sulla quantità, anche se non vendono molte copie per ogni autore. Ma anche se vi affidate a una di loro, il vostro libro difficilmente finirà sugli scaffali delle librerie, tranne, forse, qualcuna di zona. Certo, sono “ordinabili” in tutte le librerie d’Italia, ma chi andrà a cercare il libro di un perfetto sconosciuto? Senza contare che presentazioni, pubblicità di ogni genere etc. sono a vostro carico.

Per tutti questi motivi il self publishing sta prendendo sempre più campo. I pregiudizi a tal riguardo sono ancora tanti, spesso l’auto pubblicazione viene affiancata a un lavoro mal svolto, a un testo senza valore pieno di errori, un editing poco curato o una copertina fatta male. Niente di tutto ciò. Ci sono scrittori che sono in grado di gestire a 360 gradi la loro opera, altri che si rivolgono a professionisti per l’editing e la copertina. E l’autore può pubblicare la sua opera senza stravolgimenti che a volte ne cambiano davvero il senso.

In ultimo, la scrittura è una passione, su questo non c’è dubbio. Ma se guardiamo anche il lato economico, il self publishing offre grandi soddisfazioni, permettendo all’autore di gestire il prezzo del proprio libro e quali versioni pubblicare.



RECENSIONI FALSE, ESISTONO DAVVERO?


Ebbene sì, in un mondo dove troppe cose vanno a braccetto con la scorrettezza… anche le recensioni non ne sono esenti. In molti si chiederanno come ciò è possibile.

Posso parlare per esperienza vissuta, per quanto riguarda i libri, spiegando come funziona.

Solitamente soggetti dal profilo invisibile contattano l’autore, mostrano interesse per il libro e cercano di ubriacarlo con mille discorsi sulla visibilità e sull’importanza, quindi, di avere un prodotto ben recensito, caratteristica che attirerà maggiormente la clientela.

Bene, interessante, quindi, come funziona?

Semplice: il recensore chiede all’autore di mettere l’E-book a 1 Euro, prima però deve pagargli 2-3 Euro (quindi si intasca la differenza). Offre anche la possibilità di metterlo in contatto con suoi “amici fidati”, col solito giochetto. Nel giro di 2-3 settimane, assicura una sfilzata di recensioni a 4 o 5 stelle. Inoltre, se acquistato su Amazon, la recensione apparirà reale grazie alla dicitura “acquisto verificato”.

Bello no? No, non è bello e purtroppo in molti ci cascano, senza rendersi però conto che questo tipo di recensione è facilmente individuabile. Come? I fattori per riconoscerle sono molteplici, a iniziare dal contenuto delle stesse. Impossibile, nel recensire un libro, non fare riferimento a qualcosa del suo contenuto, sia esso riferito a un passaggio dell’opera, al carattere di uno dei protagonisti, al sentimento che l’intero libro, o parte di esso, ha trasmesso al lettore. Nelle recensioni false tutto questo viene a mancare, poiché chi ha acquistato il libro non lo ha neppure letto. Le recensioni saranno quindi molto evasive del tipo: libro scritto bene, arrivato con puntualità, bella copertina, e commenti di questo genere, peraltro inutili. È sufficiente entrare nel profilo del recensore per constatare che le sue recensioni sono tutte uguali.

Ma non è finita. Cos’altro c’è? Vi chiederete.

Le false recensioni negative.

In parte vengono letteralmente appioppate a chi non ha accettato la proposta di cui sopra, una sorta di “punizione”. In parte vengono pagate da altri autori per denigrare il libro altrui, magari perché gli sta antipatico o vende di più.

Sono anche queste facilmente riconoscibili per il tono offensivo e denigratorio nei confronti dell’opera e, in molti casi, dell’autore stesso e per la totale mancanza di commenti costruttivi.

Evitate quindi di farvi abbindolare, a lungo andare tutte quelle recensioni “favolose” potrebbero sortire l’effetto contrario. Ma soprattutto, non affliggetevi per qualche stella in meno, che un libro non piaccia a tutti è più che normale.